mercoledì 19 marzo 2008

Lavori in corso.

Com'é un cantiere?
É un aspetto tipicamente italiano: il cantiere aperto, quattro transenne sgangherate e arrugginite buttate qua e la, un po' di terra smossa e nessuno li vicino, il tutto per mesi e mesi.
Le strade piene di buche e rappezzamenti, uno per ogni impianto realizzato: luce, gas, telefono, illuminazione, fogna; e tutti questi scavi fanno assomigliare la strada piú ad un 45 giri su cui si sono fatte le crepes che ad una strada. Ma poi, dopo 5-6 anni di accumulo, finalmente la lungimirante amministrazione comunale provvede a ripavimentare il tutto, salvo poi scassare daccapo per un nuovo impianto dopo 3-4 mesi.

Qui a Tokyo se volete vedere un cantiere dovete girare la notte: la strada viene chiusa, si scava alla luce delle fotoelettriche, si sistema quello che si deve sistemare e l'indomani mattina l'unica traccia del cantiere é una zona con l'asfalto un po' piú scuro. Il tutto accompagnato da cortesi operai che indicano la deviazione, regolano il traffico e accompagnano il pedone lungo il cantiere Tanto per dirne una, avete mai sentito un muratore o un operaio in Italia rivolgersi a voi che passate vicino al cantiere dicendovi in italiano e in terza persona "buongiorno, scusi il disagio, passi da questo lato per favore, grazie"? Eppure non mi risulta che occorra essere laureati in Scienze sociali con un master in Comunicazione Interpersonale per fare quei mestieri.

Naturalmente, lavorando di notte, i compressori e altri simili aggeggi non sono dei residuati della prima guerra punica, che con il loro TOTOTOTOTOTOTOTO a 100 dB sveglierebbero pure un morto cremato nella sua urna cineraria, ma sono dei supersilenziosi ultimi modelli, che per la gioia delle casalinghe giapponesi non sollevano neanche polvere. Eppure la terra é terra pure qui in Giappone... mah!

Infine, i camion che escono dai cantieri non emettono quelle belle nuvolozze di nerofumo spurgabronchi quando accellerano a pieno carico per partire, me ne sono accorto ieri quando sono stato l'unico a fermarsi e a coprirsi il viso tra quelli che erano di fianco ad un camion fermo al semaforo.

Alla prossima!

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