Oggi abbiamo (ri)visitato Kamakura, anche se è come se l'avessimo vista per la prima volta.
Stavolta infatti, avendo scelto e preso i treni esatti, abbiamo avuto la giornata intera a nostra disposizione, e l'abbiamo dedicata quasi interamente al trekking su percorsi completamente diversi dall'altra volta.
Da Kita-kamakura, stazione periferica, è infatti possibile, seguendo il sentiero del Daibutsu, raggiungere la statua del grande Budda, camminando per circa un'ora immersi in boschi silenziosi e facendo su e giù per ripide salite, sdrucciolevoli discese e fangose scalinate.
Niente di meglio per chi si vuole un po' disintossicare dal cemento metropolitano, e così, visitati due templi vicino alla stazione, ci siamo incamminati lungo il sentiero. Silenzioso, immerso nel verde e impegnativo, ma soprattutto senza le folle di turisti che si trovano altrove nella città.
Così raggiungere il Budda al termine del cammino è stato quasi un dispiacere, perchè è significato anche reimmergersi nelle frotte turistiche.
Un breve cenno alla statua del Budda: fusa nel 1252 D.C., alta 13,5 metri e con il modico peso di 121 tonnellate, fino al 1498 era ospitata in un tempio, finchè uno tsunami non ha spazzato via il tempio, lasciando solo la statua e le pietre delle fondamenta del tempio. Da allora è rimasto esposto all'aria aperta.
Sarà che siamo fortunati noi, ma anche stavolta abbiamo beccato due italiani che si sono fatti riconoscere. Niente tifosi, stavolta, ma solo due piccioncini emiliani che anzichè tubare all'ombra dei ciliegi in fiore, litigavano ad alta voce davanti all'ingresso di un tempio, perchè lui era stanco e lei voleva ancora scarpinare (tutti dati appresi durante il passaggio davanti al tempio).
Per fortuna questo incontro è capitato prima che imboccassimo il sentiero, cosicchè abbiamo avuto modo di smaltire le grida, gustandoci gli agili nonnini e nonnine giapponesi che ci superavano lungo il cammino. Un solo dubbio ci ha assillato durante l'itinerario: ma perchè le giapponesine mettono i tacchi pure per andare a fare trekking?
Alla prossima!
martedì 25 marzo 2008
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