lunedì 27 febbraio 2017

Come ci siamo preparati: parte 1

(English text below)

Per intraprendere un viaggio così lungo, in una terra che per quanto cordiale è pur sempre straniera, ovviamente non basta leggere un racconto cyberpunk. Occorre prepararsi raccogliendo mappe e altre informazioni utili.

Dopo qualche ricerca in rete abbiamo trovato diversi siti che offrivano tante informazioni; tra questi ne abbiamo usati due in particolare. Il primo (Shikoku Henro Trail) ci ha indirizzato, tra l'altro, verso un libro che è una vera è propria miniera di informazioni, contenente tutte le mappe per l'itinerario a piedi. (si potrà chiamarla Bibbia del pellegrino se il pellegrinaggio è Buddista?).

Si tratta dello Shikoku Japan 88 Route Guide, disponibile in inglese ed anche in giapponese. Si può comprare on line dal sito, oppure se vi trovate a passare da Amsterdam si trova in vendita da Pied à Terre. Collegato al sito trovate anche un forum dove trovare risposte a tutte le domande che potreste avere.


Non soddisfatti di questo, abbiamo provato a consultare anche la JNTO (Japan National Tourist Organization), chiedendo loro se per caso sapevano indicarci come trovare delle mappe dettagliate dello Shikoku. Beh, forse non ci crederete, ma ce le hanno spedite a casa, in abbondanza. E, fatto non trascurabile, in doppia lingua, perchè se volete chiedere informazioni alla gente del posto, ma la gente del posto non sa leggere i caratteri occidentali ma solo i kanji, la vostra bella mappa in caratteri latini è inutile come una forchetta per mangiare una zuppa.

Ovviamente in rete non mancano video che vi danno informazioni sul pellegrinaggio, e tra questi ci è molto piaciuto un documentario fatto da Ingmar Beldman, uno steward olandese che ha fatto il pellegrinaggio nel 2013 e che ha tenuto un diario video del suo cammino.




Sono 20 filmati da 15 minuti l'uno, che coprono tutti i 46 giorni di cammino.
Mentre sostava in un minshuku, Ingmar si è trovato a scambiare quattro chiacchiere con un simpatico vecchietto giapponese, che gli ha detto di avere 71 anni e di aver completato il pellegrinaggio già 21 volte, come testimoniato dal suo libretto pieno zeppo di timbri dei templi.
La cosa divertente è che questo vecchietto affermava di completare un giro (1200 km) in 20 giorni, cioè viaggiando alla media di 60 km al giorno.
Speriamo che se ce lo troviamo alle spalle lungo il percorso ci dia il tempo di scansarci! :)

lunedì 20 febbraio 2017

More information

(English version below)
Konnichiwa,

la preparazione continua e pensiamo, o almeno speriamo, che alcuni di voi non sappiano molto di questo pellegrinaggio nello Shikoku e siano curiosi di saperne di più. Eccoci quindi a darvi alcune informazioni.

Lo Shikoku è la più piccola della isole maggiori dell'arcipelago giapponese, e si trova nella sua parte meridionale. Le città più note nelle sue vicinanze sono Osaka e Hiroshima.


Lo Shikoku è ancora un'area prettamente rurale, con poche città ed un ambiente quasi originario, quindi dimenticate i luoghi futuristici e tecnologici di Tokyo, qui è un altro pianeta. Sull'isola ci sono, tra gli altri, 88 templi che compongono il percorso del pellegrinaggio.


Come potete vedere dalla mappa, lo Shikoku è lungi dall'essere un'isola piatta, e ci sono interessanti (per il pellegrino 1) o spaventosi (secondo il pellegrino 2) sali e scendi lungo la strada. Potete anche vedere il profilo altimetrico del percorso che si affronta a piedi, che attraversando monti e valli a volte non offre strade asfaltate al pellegrino.


Non c'è un ordine prestabilito per completare il pellegrinaggio, in principio lo si può fare in senso orario o antiorario, oppure visitando i templi in ordine sparso a seconda della convenienza. Ci sono ad esempio pellegrini che completano il pellegrinaggio poco alla volta, camminando nel fine settimana o quando hanno tempo. Il modo usuale di percorrerlo è cominciando a tempio 1 e ritornarvi camminando in senso orario fino a tempio 88.

Narra la leggenda che un ricco mercante di nome Emon Saburo, dal cuore indurito dalla troppa ricchezza, abbia rifiutato a Kobo Daishi la carità di un pesce secco. Poco dopo venne colpito da una malattia, e riconoscendo il suo errore cominciò a seguire il pellegrinaggio con la speranza di incontrare il Daishi ed implorare il suo perdono. Dopo aver completato il percorso venti volte in senso orario e non avendolo mai incontrato, pensò che forse camminando in senso antiorario avrebbe finito per incontrarlo. Stremato dalla fatica si ammalò e, mentre era prossimo a morire, il Daishi gli apparve e gli concesse il suo perdono. Il mercante allora chiese di poter rinascere in una ricca famiglia per poter fare del bene, e morendo afferrò un sasso. Dopo nove mesi, nella città del mercante, nacque un bambino con la mano chiusa a pugno, che nessuno riusciva ad aprire. Venne chiamato un prete dal tempio vicino per investigare, e dopo aver invocato il Daishi il bambino aprì la mano, mostrando che vi stringeva una pietra su cui era scritto "Emon Saburo rinato".

domenica 12 febbraio 2017

In preparazione

Dicono che un viaggio di mille miglia cominci con un solo passo: il primo.
Ed il nostro è effettivamente un viaggio di mille miglia.. e per fare il primo passo ci dobbiamo preparare. Ma come?

Cominciamo dai nostri fidi destrieri, le nostre biciclette che ci porteranno in giro per lo Shikoku.
  1. Fargli fare una revisione completa, dato che dopo 8 anni di utilizzo ne avevano tutto il diritto. Catene e pignoni nuovi, cavi ingrassati, pneumatici nuovi. In più montato anche un gruppo luce posteriore ed i pedali con attacchi rapidi.
  2. Organizzarsi per trasportarle e farle arrivare integre a destinazione. Per il trasporto in aereo le imballeremo in scatole di cartone, ma per il trasporto in loco dobbiamo obbedire alle specifiche dei trasporti pubblici che prescrivono il trasporto in sacca più altri vincoli, ossia, per il bus volume max 0,25 metri cubi, mentre per il treno somma delle tre dimensioni inferiore a 2,50 metri. Dovendo poi portare la sacca appresso durante il viaggio ne abbiamo cercata una che fosse robusta, leggera e non costasse uno sproposito. Abbiamo trovato una sacca da 2,3 kg che non è fatta di carta velina ad un prezzo ragionevole (Vaude big bike bag, per chi fosse interessato).
  3. Prepare le biciclette per trasportare i nostri pochi bagagli, dotandole, oltre alle sacche impermeabili che già abbiamo anche della borsa da manubrio.
Abbiamo anche cominciato a fare pratica con gli attacchi rapidi, e nella pratica sono comprese ovviamente le cadute...

Per quel che riguarda la pianificazione del tragitto, avevamo pensato di partire da tempio 1, ma una verifica dei tempi di trasporto ci ha fatto concludere che partire da tempio 75 ci avrebbe permesso di guadagnare un giorno. Infatti dall'aeroporto saremmo arrivati a tempio 1 a pomeriggio inoltrato, quindi avremmo passato un giorno praticamente fermi. Invece andando a tempio 75 riusciremo a visitare 2 templi e a preparare le biciclette per l'indomani.

Per gratificazione personale abbiamo anche cominciato a "vedere" su Google Maps le strade che percorreremo, e questo ci ha fatto venire solo più voglia di cominciare ☺


Tra meno di 2 mesi saremo li... non vediamo l'ora!