dilegua l'eco della campana del tempio;
persiste la fragranza delicata dei fiori;
ed è sera.
persiste la fragranza delicata dei fiori;
ed è sera.
Un haiku di Basho per introdurvi alla descrizione della nostra Pasqua giapponese, passata, in accordo col Natale, a spasso per parchi. C'è da dire che, mentre a Natale i parchi non è che siano poi tutto questo splendore, in questa stagione offrono il meglio di se stessi.
E così, mentre il 90% degli italiani sgranocchia agnelli e pasta al forno, noi siamo stati allo Shinjuku Gyoen, ex giardino dell'imperatore ed ora stupendo parco pubblico nel cuore pulsante di Tokyo: la stazione di Shinjuku, la più grande del Giappone, è proprio ad un tiro di schioppo da qui, e credo che il terreno possa tranquillamente essere pagato in mercedes al metro quadro.
E invece di edificare su questi 58 ettari di terreno, questi giapponesi preferiscono tenersi il parco! E come dargli torto? A vederli sostare sotto gli alberi in fiore a praticare l'hanami, cioè la contemplazione dei fiori, non si direbbe che sono gli stessi che sformicheggiano ad ogni ora del giorno sulla metro e per le strade di Tokyo.
Neanche noi ci siamo fatti cogliere impreparati, e abbiamo hanamato a più non posso. L'unica cosa fuori posto in tutto il parco, rigorosamente giapponese, era la parte con il giardino alla francese, che si abbinava come le nespole col gorgonzola, ma tant'è, non è una pecca immane.
Praticamente è stata una pasquetta anticipata, con l'unica, lodevole eccezione della totale mancanza di stereo tenuti a palla a suonare musica HUNZ HUNZ nell'aria. Non se ne è sentita proprio la mancanza.
Alla prossima.
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