Oggi la metro ha fatto ritardo per non so bene quale motivo. Puó capitare.
60 minuti per fare il tragitto che di solito si fa in 20 minuti.
In Italia:
Passeggeri che urlano, sbraitano, sbuffano. Donne salite illibate sul treno ne scendono con in braccio 1 neonato. Si mischiano invocazioni a santi patroni e maledizioni a governanti presenti, passati, futuri, condizionali e congiuntivi.
Personale in vista: 0. E chi si fa vedere non sa nulla.
Una volta arrivati in stazione la fila per presentare reclamo e avere il rimborso scoraggia il 50% degli aventi diritto, mentre l'ottusitá dell'addetto agisce su un altro buon 25%.
In Giappone:
Passeggeri calmi e tranquilli, al massimo cambiano treno in qualche stazione intermedia. Continuano a giocare al telefonino o a dormire come se niente fosse.
Sul treno il personale si scusa ogni 5 minuti per il disagio causato.
Arrivati in stazione circa 20 persone con le divise ufficiali della metropolitana ti aspettano al varco biglietti per consegnarti un foglietto con su indicato linea ed entitá del ritardo ed eventualmente aiutarti.
Un collega mi dice "sai, i giapponesi odiano i treni in ritardo, e con questo possono giustificare un ritardo".
Prevedo forte shock da rientro... ;)
Ed in piú, mentre attendevamo sul treno, abbiamo sentito un giapponese di fronte a noi fare una chiamata: "ué Anna, chiama la Luciana, sono bloccato in questo treno e faccio tardi" con impeccabile accento milanese...
Alla prossima!
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