domenica 18 novembre 2007

Yakiniku.

Cosa sono lo yakiniku e suo cugino l'okonumiyaki?

E' presto detto: sono dei locali in cui il cliente si prepara da se le pietanze sotto la supervisione dei camerieri (che non è detto che tutti sappiano cucinare, e chi sa cucinare non è detto che lo faccia alla giapponese, perciò non provate nemmeno a non mettere le alghe secche sulla frittata!).


La differenza tra lo yakiniku e l'okonumiyaki sono essenzialmente nel tipo di pietanza: il primo è a base di carne (foto sopra), il secondo a base di verdure, uova e pasta (nella foto in basso un okonumiyaki fatto da me e pronto per essere mangiato). Una volta fatta la scorta degli ingredienti "a crudo" questi vengono cotti al tavolo, su un'apposita piastra o pentola piena di brodo.


A questa aggiungente poi la formula all you can eat e vedete un po' voi che serata abbiamo passato ieri. Cos'è sta formula? Semplice: si paga una quota fissa e dopodichè si può consumare tutto quello che si vuole entro un certo arco di tempo (da 1 ora e mezza a 2 ore). Le bevande sono escluse, o messe nella formula all you can drink. La quota fissa non è esorbitante: circa 18 euro per gli uomini e 13 per le donne. Per paragone, 2 fettine di manzo al supermercato costano 14 euro, e le bevande, seppure a parte, sono anche relativamente economiche: una birra media 3 euro.


Non ci sono molte foto a testimoniare la serata perchè, cucinando sul tavolo, la probabilità di beccarsi qualche goccia di olio è molto elevata (e infatti ci hanno anche dato il bavettone di carta di ordinanza...). (se nel frattempo qualcuno di voi bene informati mi sa dire che frutto è quello nella foto...)


Oggi invece siamo stati al palazzo imperiale: innanzitutto è bene che vi informi che qui è arrivato il freddo.


Ma prima del freddo sono arrivate le decorazioni natalizie: alberi addobbati di luci (che però vengono spente la notte, il protocollo di Kyoto innanzi tutto), negozi con le canzoncine natalizie, babbi natale in giro insomma, tutto l'armamentario profano che accompagna il Natale visto però in chiave Tokyo, quindi moltiplicato per 20.



Ragion per cui non ci siamo stupiti di vedere un palazzo incartato come se fosse un gigantesco regalo!


Alla prossima!

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