lunedì 28 gennaio 2008

E dopo la neve, il gelato.

Una delle cose che senz'altro colpisce di più un occidentale, e meglio ancora un italiano, in Giappone, è l'estrema cortesia e gentilezza delle persone in generale e dei commessi nei negozi in particolare.
Se chiedete qualcosa ad un commesso/a, quello farà di tutto per aiutarvi, se chiedete dove si trova un prodotto, ad esempio, lascerà quello che sta facendo e vi porterà (o vi farà portare) la dove avete chiesto.

Anche nell'imbustamento della spesa, ad esempio, viene messa la massima cura e dedizione, come se voi foste gli unici clienti della giornata, e quando vi viene dato il resto le banconote vengono contate una per una.

Insomma, per farla breve, il concetto che c'è alla base del rapporto cliente-negoziante è che il lavoro va fatto bene, in maniera che il cliente sia contento di pagare per il lavoro ben fatto. Alzi la mano chi di voi è contento di pagare in un qualsiasi negozio italiano.

Per chiudere, gustatevi, solo con gli occhi, ahivoi, come viene preparato il gelato nella gelateria Cold Stone nella stazione di Shibuya. Vi assicuro che sia il gelato che la cialda ricoperta al cioccolato (preparata praticamente al momento) sono ottimi. Per la cronaca il gusto del gelato era Banana Caramel Crunch.



Alla prossima!

domenica 27 gennaio 2008

Che bionda!

Oggi siamo andati a visitare lo Yebisu Place Garden, nel quartiere di Ebisu.
Il nome del posto ha una origine abbastanza curiosa: dal 1890 li sorgeva una birreria, la Yebisu, appunto. Dopo che questa è stata dismessa, l'intera zona è stata riqualificata con musei, ristoranti, negozi vari , insomma, una città nella citta, che ha avuto il nome, come anche il quartiere stesso, dalla marca della birra. Insomma, è come se in una delle nostre città ci fosse un quartiere chiamato Peroni o Dreher...


Ma da noi non corriamo certi rischi, i centri industriali dismessi in genere li lasciamo marcire per i fanatici dell'archeologia industriale. Altro che cavoli ornamentali come nella foto sopra...


I musei ospitati qui sono essenzialmente due: il museo della fotografia ed il museo della birra.
Il museo della birra è interessante: l'esposizione non è enorme, ma è illustrata la storia della birra, dai babilonesi ad oggi, e tutto il processo produttivo.
Inoltre, oltre all'angolo degustazione, dove con pochi spicci è possibile assaggiare differenti birre, vari concerti per piano hanno accompagnato la nostra visita.



Il museo della fotografia ospita varie mostre temporanee, noi abbiamo visitato quella dedicata a Tsuchida Hiromi, dal titolo Times and People: urbanization, the bubble, the millenium, the festival, Hiroshima. Un ritratto del Giappone e dei suoi mutamenti, dalla bomba atomica allo scoppio della bubble economy.


Le foto di Hiroshima e degli hibakusha (testimoni della bomba, così chiamati per non mancare di rispetto ai morti chiamando "sopravvissuti" i vivi) lasciano senza fiato: la divisa scolastica di un 15enne, ritrovata appesa ad un ramo mentre il corpo del proprietario non è mai stato ritrovato, dice sulla bomba più di quanto dicano molti libri e filmati.

Alla prossima!

sabato 26 gennaio 2008

Un tranquillo weekend.

Un tranquillo sabato passato a sistemare casa, per la quarta volta abbiamo cambiato la disposizione dei mobili.
Una casa da 15 mq e ci sono 4 modi diversi di disporre i mobili?(letto, microonde, cassettiera, mobiletto 3 ripiani e carrello metallico), vi chiederete voi.
Ebbene si, a stare in Giappone si impara anche questo! Si chiama ottimizzare gli spazi.
Ed il bello che ad ogni cambio disposizione riusciamo ad avere quei 25 cmq in più a disposizione!

Il pomerigio lo abbiamo passato in giro a cercare un corso di cucina giapponese. Ebbene, i corsi di cucina ci sono, costano meno e hanno anche più lezioni degli equivalenti italiani. Peccato che comunque siano fuori portata.


Però è stato bello vedere questi bambini intenti a pasticciare con pentole e tegami, per poi confezionare il risultato del loro lavoro e portarlo a casa. Le adulte invece, dopo aver preparato, si sedevano e facevano loro stesse da cavie.
Ad essere sinceri, a vederle impastare il pane sembravano più preoccupate di non sporcarsi le unghie che a fare una fontana come si deve... Molto più bravi i bambini!

Alla prossima.

venerdì 25 gennaio 2008

Viale del tramonto.

Spariti ormai quasi del tutto i segni della neve (resistono solo i pupazzi di neve impastati con la terra...), a Tokyo è tornato il sereno.
Un gelido vento soffia dalle steppe dell'Asia, e con lui arriva l'aria secca, che significa cielo limpido e terso, e quindi.... tramonto del sole dietro il Fuji!


Il tramonto di ieri era anche più spettacolare di quello di oggi che vedete in questa foto, l'aria era talmente limpida che era possibile vedere le turbolenze dei venti sulla cima del Fuji condensarsi in fugaci nuvolette.
Ma, ahimè, non avevo portato con me la macchina fotografica per documentare il tutto... :( Accontentatevi quindi della descrizione e della foto.

Alla prossima!

giovedì 24 gennaio 2008

Inutili invenzioni.

Di molte bizzarre invenzioni giapponesi si é avuta notizia in Occidente, tra cui ad esempio gli occhiali per mettere il collirio, con due imbuti al posto delle lenti (cosí da essere certi di fare centro), i cappelli ventosa per non crollare sugli altri passeggeri dormendo in metropolitana e le bacchette col ventilatore per raffreddare i noodles mentre si mangia.

Ma se avete presente le foto di cui vi sto parlando, avrete anche presente che sono invenzioni risalenti ad almeno dieci anni fa. Possibile che nel frattempo gli Archimede Pitagorico locali non abbiamo trovato qualche altro imprescindibile bisogno da soddisfare con una utilissima invenzione?

Ebbene, tali bisogni esistono, ed ecco a voi i due migliori frutti di tanta caccia!

1) Quante volte, uscendo per una scampagnata con gli amici, o andando a fare una partita a tennis o a calcetto, vi sará venuta la voglia di portare con voi un po'di frutta per rinfrescarvi?
E quante volte avete desistito al pensiero del frutto stesso ammaccato dagli innumerevoli scossoni? Quegli orribili bozzi marroni sulla mela, per non parlare poi delle delicatissime banane!
Ma si sa, la necessitá aguzza l'ingegno, ed ecco a voi il comodissimo e praticissimo porta-banana da passeggio!


Plastica antiurto super resistente, un attraente colore giallo banana per fare pendant col suo contenuto, appositamente traforato per lasciar respirare il frutto e lasciargli aromatizzare la borsa in cui lo ponete. Bananivori di tutto il mondo, non ne potete fare a meno.
Ma se avete voglia di un altro frutto? O se la banana non é conforme alla sagoma del portabanane?
E ma come siete puntigliosi! Mangiatevi la banana e tacete!

2) Fin dagli albori dell'umanitá la peluria ha accompagnato l'uomo (e la donna) durante tutto il corso della sua vita, assieme alla fame, alla sete, al freddo e al caldo.
Risolti i problemi relativi a caldo, freddo, fame e sete in buona parte del mondo, a partire dall'ultimo secolo anche la peluria é stata vista come un problema, divenendo quindi superflua.

Gambe, ascelle, zona bikini, guance, quasi nessuna zona é sfuggita alla furia peloclasta delle varie metodiche inventate nel corso degli anni, dalle noci arroventate degli antichi romani alle piú moderne e meno dolorose cerette, lamette, laser e lanciafiamme.

Ma un'ultima roccaforte del pelo superfluo ha resistito fino ad ora a tutti gli assalti della tecnologia: le palpebre! Quanto fastidio, o fanciulle, quando, col vostro civettuolo sbatter di ciglia, facevate prendere una broncopolmonite al povero maschio che vi stava davanti, a causa dell'intenso spostamento d'aria che la peluria superflua sulle vostre palpebre causava!

Ma ora, grazie alla lametta per palpebre, potete dire addio a tutto ció e chiudere tranquillamente gli occhi!

Di dimensioni contenute, adatte alla piccola superficie su cui lavorare, in acciaio forgiato, con apposito manico per la massima libertá di movimento, con questo utilissimo strumento potete liberarvi finalmente di quei 2 centimetriquadri di peluria superflua che vi rimanevano...

Come dite? Non avete peluria sulle palpebre? Stanno lavorando anche a questo, non vi preoccupate!

Alla prossima!

mercoledì 23 gennaio 2008

E tanto raffreddò che nevve...


Piccolo test di intelligenza: Che vi suggerisce la foto di apertura?
Intanto che ci pensate, sappiate che nevve è il passato remoto di nevicò, per assonanza al tanto tuonò che piovve.

Allora? Trovata la soluzione?
Ebbene si, avete indovinato! Alla fine ce l'abbiamo fatta! Dopo giorni e giorni di temperature gelide, con la massima che non è mai andata oltre i 7°C, finalmente oggi siamo riusciti a vedere la neve.
Dalle 6 di stamattina fino alle 2 oggi pomeriggio, candidi fiocchi sono caduti su Tokyo, imbiancandola tutta, tra l'indifferenza degli adulti e per la gioia dei bambini e di due gaijin italiani :).
Dalle 2 in poi la neve si è trasformata in pioggerellina, che cade ancora adesso.
Ma la gloria c'è stata.
Qui potete vedere la neve cadere su Meguro.



Mentre qui potete giocare a "trova le differenze" (lo so che è un giochino facile)



Lo so che vi ci siete appassionati al giochino, quindi eccovi un'altra puntata.



Vi risparmio i racconti sugli scivoloni degli universitari intenti a prendersi a palle di neve e sugli sforzi delle universitarie di lanciarsi in modo very stilish palle di neve (cioè sforzandosi di mantenere un contegno anche in una attività ludico-sguaiata come il raccogliere la neve da terra, compattarla in una palla e lanciarla su qualcuno senza guastargli il trucco).

Alla prossima!

domenica 20 gennaio 2008

Ho visto cose che voi umani...

Da un po' mi chiedo se qui in Giappone i manga si ispirino alla vita o la vita si ispiri ai manga.
Passi per le macchine fumettose, passi per le ragazze vestite alla Sailor Moon (quando va bene), ma una cosa del genere non me la aspettavo!




Non so se vi ricordate quel cartone animato (mi pare che lo trasmettano ancora ora, o comunque hanno smesso da poco) di quel ragazzino con la macchinina da corsa sulle piste con le pareti... beh.. è uguale a quello che ho visto oggi!


Tutto come nel cartone: la valigetta per montare le auto, gli addetti alla pista, i due speaker che commentano la gara, le macchinine che volano via...


E' proprio il caso di dire: è venuto prima l'uovo o la gallina?

Alla prossima!

sabato 19 gennaio 2008

Il centro del mondo.

Da quando siamo arrivati in Giappone abbiamo come l'impressione che in Italia se ne parli molto più spesso (del Giappone, non di noi).

Quindi, dato che in questi giorni siamo stati impegnati a smaltire il fuso orario (e vi assicuro che fare colazione con pane e marmellata quando il tuo stomaco vorrebbe cenare con una 'mpepata di cozze e pancetta fritta non è roba da poco), cliccate qui per leggere un bel servizio su Tokyo, la metropoli al centro del mondo.


Alla prossima!

mercoledì 16 gennaio 2008

Vive l'air france!

Ed è già giunto il tempo di rientrare in Giappone...
Ma invece di un bel post impostato sul comico andante, come gli ultimi pre-vacanza, oggi ci tocca darvi il bentornati con una storia vera...

Ma andiamo con ordine: nei due precedenti voli dall'Italia al Giappone e viceversa, ci siamo serviti di Alitalia come vettore europeo e di KLM come vettore intercontinentale. Soddisfazione con entrambi, soprattutto sulla tratta fino a Tokyo, durante la quale è più facile sentire la pesantezza del viaggio: sedile reclinabili e comodi, schermo interattivo in ogni sedile su cui scegliere tra tanti film, musica e giochi il modo migliore di ammazzare il tempo, assistenti di volo premurosi e sempre presenti, pronti ad accorrere al minimo trillo di campanello (come hanno dimostrato i 50 tentativi "a che serve questo tasto?" fatti dalla ciboamica...), bevande e cibi vari somministrati a piè sospinto, al ritmo di uno ogni ora.

In questo secondo viaggio, per risparmiarci un po' di ore di volo, ci siamo affidati ad Alitalia per tutto il viaggio, prendendo anche il volo Roma-Tokyo. E come è andato, vi chiedete voi? Davvero la compagnia è allo sfascio? Leggete e vedrete...

Saliamo a bordo e cominciamo col notare che non tutti i posti sono occupati, varie lacune sono sparse per tutta la cabina. Prendiamo posto e cominciamo con le sorprese: il sedile reclinabile, anzichè avere una gamma di inclinazioni selezionabili, come si può fare sin dal primo modello della 500, ha solo 2 posizioni, quella a schiena ritta e quella a panza all'aria, per ovvie carenze delle molle di richiamo.

Ma per fortuna ogni sedile ha il suo bello schermo interattivo... Peccato che funzionino a pelle di leopardo... alcune file si, altre no, e quando lo si fa notare all'assistente di volo, costui dice "ora provo a resettare, aspettate 10 minuti, poi se proprio nun va metteteve qui de fianco che tanto nun ce sta nessuno". (dicesi arte di arrangiarsi)

Dopo essermi spostato, perchè ovviamente il reset neanche c'è stato, provo ad inserire le cuffie per avere almeno l'audio, ma qui l'altra sorpresa: gli spinotti sono leggermente allentati, quindi per avere una parvenza di audio stereo occorre lavorare di fino con le dita, trovare la giusta pressione ed inclinazione e non muoversi troppo sul sedile. E lo schermo? Beh, come ogni buono schermo a cristalli liquidi, appena ti metti poco poco angolato i colori vanno a farsi benedire, e difatti non è possibile regolare l'inclinazione in maniera da avere la vista ottimale; occorre ingrugnirsi nel sedile...

Vabbè, consoliamoci col pranzo... arrivano i due bravi assistenti di volo col loro carrellino, e uno comincia col chiedere "carne o pesce?", al che il collega gli dice "anvedi che nunn'è carne o pesce, ce sta italiano de sopra e giaponese de sotto!" (che magari se lo potevano pure dire nell'area riservata, no?).

Terminato il pranzo e passata una buona ora, comincia a venir sete. Siccome degli assistenti non si vede più neanche l'ombra, ci attacchiamo a suonare col trillino di richiamo... e daje una volta, e daj due, e daje tre, dopo un'ora di attesa vana e assetata passa per caso un assistente, al quale chiediamo un bicchiere d'acqua. Quello sparisce e torna dopo una buona mezz'ora con una tazza di caffè "m'aveva chiesto un caffè?" (bevitelo tu il caffè che magari ti svegli).

Alla fine si mette a fare il giro stile "cocco, cocco bello!" con una bottiglia in una mano e una pila di bicchieri di plastica nell'altra. Che fine avrà fatto il carrello bevande? BAH!

Passate un altro paio di ore in totale latitanza degli assistenti nonostante i ripetuti scampanellamenti, e sempre più divorati dalla sete, ci alziamo e dopo una veloce puntatina alle toilet andiamo nella zona assistenti, a chiedere qualcosa da bere. Da dietro una tenda si sente parlare di Pato, Totti, cucchiai e tazzine, ci affacciamo e chiediamo se si può avere del succo d'arancia. "Perchè, de la nun ce sta? Pijatelo pure." E difatti di fianco alla zona assistenti c'è la zona self service, con le bevande a disposizione e chi vuole si serve, perchè questi assistono nel puro senso della parola.

Divenuti adusi al self service, cominciamo ad avere un leggero languorino, dato che comunque sono sempre 12 ore di volo e abbiamo solo consumato 1 pranzo. Ma di spuntini neanche l'ombra. Fortuna che avevamo in borsa 4 panini, che consumiamo in fretta per non sollecitare troppo i sensi dei vicini.

Finalmente dopo 10 ore di rigoroso digiuno ed astinenza, viene servita la colazione: dopo il carrellino due assistenti si mettono a girare per l'aereo con delle brocche in mano a chiedere chi vuole caffè: uno avanti e uno che lo segue due passi dietro...

Finalmente sbarchiamo, e ci sentiamo dire "se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiedercelo, per noi è un piacere servirvi." Ma naturalmente lo sentiamo dire sul treno delle Japanese Railways...

E poi dicono che occorre preservare l'italianità della compagnia della bandiera...
Ma vive l'air france!

alla prossima.

martedì 1 gennaio 2008

Triangolare aeroportuale

Visto che è la fine dell'anno ci prendiamo il lusso di allargare l'ormai classico match Italia-Giappone, invitando anche l'Olanda al triangolare di fine anno, che riguarderà aeroporti e dintorni.

Aeroporto Giapponese (Narita):

Arrivate in aeroporto e vi scappa. Che fate? Andate in bagno, ovvio. E nel bagno chi trovate? Ma la signora delle pulizie che sta pulendo, e chi se no?
E che fa la signora delle pulizie? Si scusa con voi ed vi lascia il bagno, allontanandosi.

Aeroporto Olandese (Schiphol):

Anche qui vi scappa, e andate in bagno. Qui, anzichè la signora delle pulizie, trovate il signore delle pulizie che sta lavando, non si scusa, ma vi dice che potete comunque usufruire del locale.

Aeroporto Italiano (Fiumicino):

E per finire andate in bagno anche qui, le bevande offerte durante il volo fanno effetto, che ci potete fare? Anche qui c'è la signora delle pulizie intenta a lavare. Che fa appena vi vede?
"Ah signò, ndo cazzo vai? Nun vedi che ho appena lavato pe tera? Ma valla a fà da nnartra parte, va!"

E vediamo ora come vengono chiamati i passeggeri in ritardo per l'imbarco.

Aeroporto Giapponese (Narita):

La gentilissima voce del microfono chiama il signor So-late, chiedendogli gentilmente di raggiungere il gate per l'imbarco.

Aeroporto Olandese (Schiphol):

La voce del microfono apostrofa il signor So-late: "Signor So-late, state facendo ritardare il volo. Imbarcatevi!"

Aeroporto Italiano (Fiumicino):

Come fa un passeggero ad arrivare in ritardo all'imbarco, quando l'orario stesso di imbarco e decollo è una variabile aleatoria non standard? La possibilità di una chiamata per ritardato imbarco è riportato come puramente teorica sul manuale degli assistenti di volo. Nella realtà non si è mai verificata.

Buon 2008 e alla prossima!